FONETICA

DISTURBO FONOLOGICO

E’ un deficit nel processamento dei suoni a livello centrale, che si manifesta nel bambino tra i 3 e i 4 anni,  e si estrinseca attraverso la omissione di suoni e gruppi di suoni che non vengono pronunciati perchè non sono stati mentalizzati. Va trattato in età prescolare, attraverso un training prima percettivo e poi prassico.

Se abbiamo un disturbo fonologico, siamo gli ultimi a saperlo, perché abbiamo tra i 3 ed i 6 anni. Se ne accorgono i nostri genitori, le maestre, una zia attenta. Quello che ci capita, non è poi così strano: alcuni suoni scappano via, non li usiamo quasi mai, anzi, mai! Altri li scambiamo tra loro, o li trasformiamo l’uno nell’altro. Che c’è di male, stiamo imparando a parlare! …e poi tanto mamma capisce…
Quello che fa in più il logopedista, è di inquadrare le difficoltà del piccolo paziente nel contesto delle normali tappe di sviluppo del linguaggio, ed evidenziare se vi sono anomalie.
Provvede poi a classificare tutti i fonemi pronunciati dal bambino (o non pronunciati, o deformati) in modo da avere un quadro complessivo, ma preciso. Poiché i fonemi possiedono dei tratti di fondo, che li caratterizzano e li distinguono, il logopedista individuerà quali sono i tratti deficitari e su di essi lavorerà, ottenendo così poi un progresso in un intero gruppo di suoni, e non in un singolo fonema.
Il disturbo non riguarda semplicemente l’articolazione delle consonanti, ma l’integrazione tra il processamento uditivo, e la programmazione motoria. La terapia dunque si svolgerà su due fronti principali: il training uditivo, da una parte, permetterà al bambino di conoscere e riconoscere i singoli suoni come entità singole, precise, e non confondibili o sovrapponibili; il training prassico poi, sarà la fase in cui tutto si tradurrà in atto motorio, cioè nel dire questo o quel fonema.
Tra i 3 ed i 6 anni la plasticità del cervello è ancora notevole, ed è impressionante vedere come in certi casi una volta innescato il processo di riabilitazione, il bambino progredisca rapidamente e quasi autonomamente.
È importante, anzi diremo fondamentale intervenire in età prescolare, sia perché la plasticità neuronale in seguito si riduce, sia per le difficoltà che inevitabilmente insorgono quando un bambino con un disturbo fonologico non risolto si trova ad affrontare la lettura e la scrittura

VALUTAZIONE

TERAPIA

COME SI CAMBIA
DURANTE UNA TERAPIA